sabato 7 maggio 2016
lunedì 5 ottobre 2015
FarmAll Technology (Pvt).limited / GTL General trading llc: un esempio perfetto di money laundering ?
Se le attività fraudolente sul forex rappresentano la realtà criminale più impresentabile e sordida della famiglia Riaz,la FarmAll Technology e le due società del gruppo,la Gtl General trading llc e la Farm More ne rapresentano la facciata fittizia,rispettabile e rassicurante.Ciò che dorvrebbe essere il fiore all'occhiello delle cosiddette"attività imprenditoriali" di Riaz,ma che in realtà,sembrerebbe configurarsi come un tipico esempio di money laundering.
Società formalmente legittime e irreprensibili che però sono finanziate e alimentate con denaro sporco, riciclando i proventi derivati dalle incursioni criminali del pakistano sul mercato FX .negli ultimi dieci anni.
Riaz ha spinto molto sulla FarmAll, fin dal 2011,anno in cui ha rilevato il controllo della società che all'epoca, stentava a decollare.Sempre nello stesso anno,Riaz ha cominciato ad iniettare nel gruppo ingenti capitali per ricapitalizzarlo e ripianare le passività (operazione resa possibile,almeno in parte proprio grazie ai fondi sottratti a Gforex)).La società sembra ora in fase di espansione e si prevede un fatturato in crescita per l'esercizio 2015/2016,tanto che si è avviato un piano di assunzione di nuovo personale.Soprattutto a seguito di un importante accordo, siglato nel 2014 con il gruppo industriale polacco Ursus s.a. per l'importazione,l'assemblaggio e costruzione su licenza di macchinari per l'agricoltura e parti di ricambio,per i prossimi venti anni.
comunicato Reuters
Ursus report 2014

Tramite la sussidiaria FarMore,diretta Asim Sharif,socio di Riaz ed ex proprietario e fondatore della FarmAll,si stanno anche operando investimenti nello sviluppo e nella vendita di pannelli solari e sistemi di irrigazione solar powered water purification
Esiste anche un'altra compagnia,sempre operante nel settore del farming, fondata e diretta dallo stesso Sharif,la Pedaver che agirebbe in stretta sinergia con la FarmAll.
A tale riguardo,non sarebbe male informare quelli della Ursus,che si sono scelti come partner un truffatore internazionale.Qui l'email del direttore del marketing: mariusz.lewandowski@ursus.com
Attualmente,la FarmAll ha il quartier generale e la sede delle sue attività produttive a Lahore.Considerando l'oggettiva difficoltà di eseguire visure di documenti societari di imprese pakistane, non è neanche possibile determinare con certezza se Riaz abbia acquisito formalmente la società o se invece abbia preferito mantenere una posizione più defilata e nascosta,svolgendo la funzione di socio occulto e finanziatore.Resta il fatto che l'incarico di amministratore,è stato affidato ad un suo stretto familiare nonchè uomo di fiducia:si tratta del fratello Masood,quello che nel 2004 fu ospite per qualche mese delle carceri pakistane a causa della truffa Nexus Capital,poi sistemata grazie ad un "provvidenziale" patteggiamento.
La funzioni commerciali e finanziarie sono invece affidate all'altra società, la Gtl General trading llc,di cui sembra occuparsi direttamente Riaz.La società è focalizzata sulle attività di import/ export,di marketing e di investment projects.
La compagnia non ha in realtà una sede fisica vera e propria,anche se formalmente risulta ancora un vecchio domicilio e dei riferimenti telefonici che conducono diritti ad un ufficio virtuale ormai in disuso nel distretto finanziario di Deira a Dubai dove Riaz e Leila attualmente risiedono.
Per evitare i soliti fraintendimenti e la diffusione degli immancabili "scoop",chiarisco subito che la Gtl General trading llc non dispone di alcuna licenza finanziaria per operare sui mercati forex,equity,commodities etc.ma serve solo come divisione per l'export della FarmAll
L'obiettivo su cui sta spingendo Mahmood è quello di rilanciare le attività di esportazione di macchinari per l'agricoltura,pezzi di ricambio,sistemi di irrigazione,nei mercati asiatici e africani (Pakistan,India,Filippine,Sudan,Egitto e Sud Africa).
I coniugi Riaz,soprattutto Leila, che è un'arrampicatrice,tengono molto allo status sociale.
Si stanno adoperando per scalare le rigide gerarchie sociali pakistane e degli Emirati,grazie alle loro ingenti disponibilità finanziarie e per far sì che di loro si parli come di grandi imprenditori e filantropi.
L'aspetto più bizzaro è che a questa immagine di facciata artefatta e ipocrita, sono proprio loro i primi a crederci. La cosa peraltro, non dovrebbe neanche stupire. La maggior parte dei truffatori compulsivi,è costituita spesso da individui sociopatici,affetti da seri disturbi della personalità.
giovedì 3 settembre 2015
I conti in tasca a Mahmood Riaz
E' una domanda a cui è purtroppo difficile dare una risposta certa,anche perchè Riaz,non è che venga a confidarsi con noi.
Prima di tutto,bisogna cercare di capire di quanti soldi stiamo parlando.Sarebbe ingenuo pensare che tutti i soldi rubati siano finiti nelle tasche di Riaz.In realtà,dal totale delle bottino bisogna stornare le spese necessarie per operare truffe di questo spessore, che sono piuttosto ingenti.Come per tutte le attività imprenditoriali,anche le sttività criminali,devono sottostare alla legge dei costi e dei ricavi.Esistono dei costi di gestione e di esercizio che sono molto elevati.Si pensi alle parcelle per le consulenze dei legali e dei commercialisti (ricordate lecoqassociate?),nonchè i costi delle autorizzazioni e delle procedure quando si devono costituire o disgregare società offshore,ottennere licenze finanzirie e apriire conti in paradisi fiscali.
Oppure ai costi dei contratti di locazione degli uffici e relative spese per le utenze (solo a Dubai,la Gtl trading occupava un ufficio di 7000 mq.) e infine agli stipendi dei dipendenti (erano almeno una ventina negli Emirati).
Poi ci sono i viaggi,le spese di rappresentanza,di marketing e di pubbliche relazioni.
A questo bisogna aggiungere la creazione di una provvista per pagare tangenti e protezioni,che non è oggettivamente possibile quantificare.
Infine ci sono i complici con cui spartire il bottino.L'entourage storico di pakistani,ma anche quelli occasionali,nei vari paesi come Italia, EAU,Pakistan,Svizzera,UK, Australia etc.
Da una valutazione soggettiva e spannometrica,a mio avviso Riaz si è intascato qualcosa come il 40/50% dell'intero bottino.Che non è certo poca cosa ,se consideriamo che solo il "fatturato" delle truffe più grosse (Nexus,Gforex,Capricorn,Gtltradeup),ammonta a circa 75/80 milioni di dollari.
Il che significherebbe che nelle tasche della famiglia Riaz,sono entrati approssimativamente 40/45 milioni di dollari.E questo senza considerare le truffe cosiddette "minori",che il pakistano ha messo a segno dal 2005 al 2008,quando si muoveva tra Dubai e Londra e di cui purtroppo sappiamo poco o nulla.
Quanto alla domanda più interessante e cioè dove siano stati allocati questi capitali,possiamo avanzare solo congetture, ma abbiamo anche qualche certezza.
Sicuramente,si può ritenere che buona parte dei soldi si trovi depositato in conti offshore,oppure investiti in strumenti finanziari ubicati da qualche parte.
Le certezze,riguardono il fatto che almeno una parte del bottino ha preso una strada ben precisa..Ma su questo punto,approfondiremo in un post di prossima pubblicazione.
Stay tuned.
mercoledì 5 agosto 2015
Fraudsters in action:come Mahmood Riaz e Leila Campana truffavano anche i loro soci
La lettera contiene la testimonianza di un trader di origine pakistana residente in UK, ex collaboratore di Riaz e di sua moglie Leila all'epoca dei fatti (2008/2012).
Ovviamente,non posso garantire sulla veridicità del contenuto:ognuno giudicherà con la propria testa.La sensazione che ne ho ricavato parlandoci al telefono,è che questo personaggio fosse a conoscenza di qualcosa di losco,ma che finchè c'era da guadagnare,gli andava bene anche così.Almeno fino al momento in cui Riaz e Leila non decisero di truffare anche lui.
La trovo comunque interessante, perche consente di gettare un'occhiata al modus operandi vigente all'interno di quell'ambiente truffaldino dove contano solo le regole del sospetto e del raggiro e i cui protagonisti non si fanno alcun scrupolo di derubarsi anche tra di loro.
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