http://www.finanzaonline.com/forum/forex/1299756-problemi-con-gforex.html
domenica 12 agosto 2012
domenica 5 agosto 2012
Claudio di Fonzo e la sua versione dei fatti
http://www.economiaweb.it/di-fonzo-le-mie-colpe-su-gforex/
Di Fonzo: «Le mie colpe su Gforex»
di Edoardo Blosi
Il fondatore della società fallita nel 2011: «Ho sbagliato a rivolgermi a Gtl».
Ammette
di aver fatto molti errori, ma assicura di averli compiuti sempre in
piena buona fede e senza alcuna volontà fraudolenta. Così Claudio Di
Fonzo, 42 anni, in questa intervista a Economiaweb.it replica
alle molte accuse rivoltegli dagli ex-clienti di Gforex, la società da
lui fondata e finita in bancarotta nel 2011, mandando in fumo una somma
di circa 26milioni di euro appartenenti a 400 risparmiatori di tutta
Italia.Per Di Fonzo, quasi tutte le responsabilità in questa vicenda vanno imputate al suo ex-partner di Dubai: Mahmood Riaz, proprietario di Gtl Trading, una piattaforma per la negoziazione delle valute attraverso la quale il denaro dei clienti di Gforex è sparito dal giorno alla notte. (LA VICENDA GFOREX)
DOMANDA: Insomma, dottor Di Fonzo, tutta la colpa è di Riaz?
RISPOSTA: Gtl Trading si è impossessata di soldi che non erano di sua proprietà ma appartenevano ai clienti di GForex. Erano somme di denaro segregate, come previsto da un contratto firmato nel 2009 dallo stesso Riaz. In altre parole, la nostra società è stata vittima di un’appropriazione indebita.
D: Lei davvero ritiene di non avere proprio nulla da rimproverarsi?
R: Non ho mai detto questo e ho sempre fatto autocritica sugli sviluppi che la vicenda di Gforex ha avuto. Purtroppo, però, gli errori si riconoscono sempre dopo averli commessi. L’unica cosa che si può fare, in questi casi, è tentare di trovare un rimedio come ho fatto io, che sono stato il primo a denunciare Riaz per la sua condotta.
D: Quali errori ha commesso, di preciso?
R: Quello di essermi rivolto a una controparte poco affidabile come la Gtl Trading.
D: Come ha conosciuto Riaz e perché ha deciso di mettersi in affari con lui?
R: La Gtl Trading è stata selezionata dai miei gestori tra alcune società che, nel 2008, offrivano buone condizioni commerciali e sembravano in grado di soddisfare le nostre esigenze. Di sicuro, l’immagine professionale di Riaz e i bilanci delle sue aziende davano l’impressione che Gtl Trading fosse una realtà imprenditoriale molto solida. In quel periodo, non c’erano assolutamente informazioni, dati o semplici indiscrezioni che potessero creare per noi campanello d’allarme.
D: Veramente, in Italia c’è chi dice il contrario, cioè che fondatore di Gtl Trading fosse già da anni un personaggio molto discusso, coinvolto in diverse vicende giudiziarie. Non è così?
R: Assolutamente no. Chi afferma queste cose, le dice soltanto oggi, dopo che molte informazioni su Riaz sono finalmente venute a galla. Quando l’ho conosciuto io, il fondatore di Gtl Trading era un professionista stimato. Anche oggi, nonostante tutte le vicende che vedono protagonista, Riaz gode di raccomandazioni esplicite da parte di professionisti di rilievo nel settore finanziario, attraverso pagine del social network Linkedin.
D: Ma c’era proprio bisogno di rivolgersi a un broker con sede a Dubai?
R: Su questo punto vorrei fare un po’ di chiarezza, viste le castronerie e le imprecisioni che ho letto in alcuni articoli di giornale. Noi non abbiamo operato direttamente con una società di Dubai. Ci siamo rivolti alla filiale svizzera del gruppo di Riaz. Si dice spesso che gli intermediari finanziari attivi nella Repubblica Elvetica sono soggetti a controlli rigidi e di rado possono mettere in atto operazioni fraudolente o scorrette. Evidentemente, le cose non stanno così. Ma vorrei aggiungere un altro particolare.
D: Quale?
R: La Gtl trading si appoggiava a gruppi bancari di primaria importanza come la sede di Ginevra della Hsbc che, a quanto pare, non si è accorta di nulla.
D: Quando sono iniziate le prime “ruggini” tra lei il fondatore di Gtl Trading?
R: I primi attriti ci sono stati nell’anno 2010, ma la rottura definitiva di qualsiasi rapporto è avvenuta solamente nell’aprile del 2011, quando abbiamo constatato che Gforex non poteva ormai effettuare alcuna mediazione o trovare un accordo con la Gtl Trading.
D: Perché, allora, nel 2010 lei ha deciso di costituire una società lussemburghese per la gestione di un hedge fund, in cui Riaz figurava tra i soci promotori?
R: Innanzitutto, vorrei ricordare due cose. La mia quota nella società lussemburghese, che è nata nel febbraio del 2010, era minoritaria e venne da me acquistata soltanto per creare delle sinergie tra questo nuovo fondo hedge e Gforex. La partecipazione di Riaz, invece, è stata molto breve ed è durata soltanto 3 mesi.
D: Poi, com’è andata a finire?
R: L’hedge fund lussemburghese, che era un progetto ideato già nel 2007 dai nostri gestori Alessandro Spinardi e Marco Duquette, non è mai diventato operativo. Le quote di Riaz sono state comunque rilevate dopo pochi mesi dallo stesso Spinardi e ricollocate presso un investitore istituzionale inglese. Tutte le operazioni sono comunque avvenute nella massima trasparenza: la costituzione della società in Lussemburgo non era un fatto misterioso, ma ben conosciuto anche da molti agenti della rete commerciale di Gforex.
D: Cosa fa adesso nella vita Claudio Di Fonzo?
R: Sono disoccupato, in attesa di trovare una nuova posizione sul mercato del lavoro.
D: Non sarà facile per lei, visto quello che è accaduto…
R: Lo so. Purtroppo anche lo scenario macroeconomico non è dei migliori per chi sta cercando un’occupazione
http://www.economiaweb.it/gforex-le-vittime-pensano-alla-class-action/
Gforex, si pensa alla class action
di Edoardo Blosi
In 400 hanno perso 26 milioni. Pensano di agire contro chi ha autorizzato l'operatore.
Circa
26 milioni di euro spariti nel nulla e 400 investitori italiani
truffati, per una cifra che supera in media i 60mila euro a testa. Sono
questi i numeri del crack della Gforex, società specializzata
nell’intermediazione sui cambi, protagonista dell’ennesimo episodio di
risparmio tradito. E’ una vicenda intricata, quella di Gforex su cui
non si riesce ancora fare chiarezza, a oltre un anno di distanza dal
fallimento della società.DA MILANO A DUBAI. Né la magistratura, che sta indagando, né le stesse vittime del raggiro sono state infatti capaci (almeno per adesso) di venire a capo dei complessi passaggi di denaro incanalatisi su diverse piste internazionali: da Milano alla Svizzera fino agli Emirati Arabi, per finire nelle tasche di Mahmood Riaz, uno strano personaggio di origine pakistana che vive e lavora a Dubai. E’ proprio a Riaz e alla sua Gtl trading (una piattaforma per la negoziazione delle valute) che la Gforex ha affidato negli anni scorsi il compito di eseguire le operazioni per conto dei propri clienti, i cui soldi venivano raccolti tramite una rete di promotori finanziari e poi investiti in diverse gestioni sul mercato dei cambi (il Forex), con differenti profili di rischio. Lo scorso anno, però, in questo complesso meccanismo qualcosa si è inceppato: nel maggio del 2011, infatti la Gforex ha fatto sapere all’improvviso a tutti i clienti che i loro soldi erano bloccati, per problemi con la controparte di Dubai, cioè la Gtl di Riaz, che aveva inibito l’accesso alla propria piattaforma, senza però restituire un euro delle somme ricevute in gestione dall’Italia.
L’INIZIO DEL CALVARIO. Da lì in poi, per 400 risparmiatori è iniziato un vero e proprio calvario: in pochi mesi, Gforex è stata costretta a portare i libri in tribunale e a dichiarare fallimento mentre il fondatore della società, Claudio Di Fonzo (un manager con alle spalle qualche breve esperienza nella consulenza, presso Webegg, e come addetto al marketing alla Popolare di Lodi) si è subito dichiarato vittima anche lui di un raggiro. Le responsabilità del crack, a detta Di Fonzo, sarebbero infatti tutte da imputare a Riaz che, tra l’altro, oggi continua a operare indisturbato a Dubai, con attività imprenditoriali abbastanza variegate, che spaziano dalla finanza all’agricoltura. I clienti di Gforex, però, non sono affatto intenzionati a mollare la presa: rivogliono indietro i soldi anche se le loro speranze di affievoliscono ogni giorno che passa. Dopo essersi insinuati al passivo fallimentare della società e aver presentato diverse denunce alla procura di Milano, ora i 400 risparmiatori finiti nella rete di Riaz chiedono risposte concrete: «Dalla magistratura non abbiamo più avuto notizie», dice un cliente della società che risiede in provincia di Agrigento, «e non sappiamo a che punto si trovi l’eventuale rogatoria internazionale avviata per chiedere il conto a Riaz».
AFFARI IN LUSSEMBURGO. Tuttavia, i 400 risparmiatori traditi esigono risposte anche da Di Fonzo che dice di essere stato raggirato dal titolare della Gtl Trading, pur essendo stato suo partner in affari.
Nel 2010, infatti, Di Fonzo ha fondato assieme allo stesso Riaz una società a responsabilità limitata in Lussemburgo: la Equis Sarl, che ha come oggetto sociale l’acquisizione di partecipazioni tramite fondi comuni di investimento specializzati.
Inoltre, dopo aver scritto anche al ministero degli esteri e a diversi parlamentari, adesso i clienti della Gforex non escludono neppure di avviare una class action (un’azione giudiziaria collettiva) contro le autorità di vigilanza, che non avrebbero controllato adeguatamente le attività di Di Fonzo e soci. Gforex era infatti un intermediario regolarmente autorizzato dalla Banca d’Italia a operare nella negoziazione delle valute.
Mahmood Riaz,il Madoff arabo
GForex, il «Madoff arabo» tenta la mediazione
http://archiviostorico.corriere.it/2011/dicembre/10/GForex_Madoff_arabo_tenta_mediazione_co_9_111210057.shtml
http://archiviostorico.corriere.it/2011/dicembre/17/Crac_Gforex_accuse_incrociate_tra_co_9_111217074.shtml
MILANO - Si stringe il cerchio intorno alla Gforex, la società italiana di Claudio Di Fonzo finita sotto la lente della Procura dopo il fallimento. Il curatore Giorgio Zanetti considera insoddisfacente l' offerta arrivata da Mahmood Riaz, amministratore delegato della Gtl Trading di Dubai. Ma di nuovo ci sarebbe che - diversamente da quanto dichiarato da Di Fonzo nella comunicazione dello scorso marzo ai 400 risparmiatori italiani creditori di circa 26 milioni di euro - le difficoltà della società sarebbero precedenti al 2011. È l' accusa di Riaz giunta attraverso i suoi avvocati. E, dunque, tutta da vagliare sia da Zanetti che dalla Procura. Secondo Riaz, infatti, un accordo di finanziamento tra lui e Di Fonzo (i due, oltre al rapporto tra la Gforex e la Gtl Bvi delle Isole Virgin, erano soci in una terza società lussemburghese) sarebbe stato tentato già nel corso del 2010. La Gtl Bvi era infatti incorsa in ingenti perdite già con la crisi dei titoli tossici del 2008. Rimane inoltre tutto da scoprire il ruolo e l' impatto della Crown Forex, una società basata in Svizzera finita in bancarotta nel corso del 2009. Potrebbe essere questo l' evento che avrebbe ipotecato senza più speranze il risparmio dei 400 italiani che proprio in questi giorni hanno presentato l' insinuazione al passivo della società. La Gforex operava con due differenti linee di gestione. La No-Risk Opportunity (in sostanza un ossimoro) che girava ai clienti rendimenti iniziali anche a due cifre e la First Class con rendimenti più bassi ma comunque notevolmente sopra alle normali remunerazioni di mercato. Maximum Group, promotrice dei prodotti Gforex, sta facendo da tramite tra alcuni ex investitori della società di Di Fonzo e le parti nell' auspicio che l' unica trattativa in corso gestita da Zanetti possa avere esito positivo. Le probabilità, ad oggi, appaiono purtroppo scarse. Massimo Sideri msideri@corriere.it RIPRODUZIONE RISERVATA
Sideri Massimo
Crac Gforex, le accuse incrociate tra gli ex partner
Il passivo I 26 milioni dei 400 risparmiatori italiani
Sideri Massimo
la truffa Gforex-Gtl trading dmcc
26 milioni per 400 italiani
L' ipotesi di truffa della Gtl e il fallimento di GForex a Milano La denuncia alla Procura L' ex socio di Riaz, di Fonzo, avrebbe presentato una denuncia alla Procura di Milano
Sideri Massimo
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