lunedì 13 luglio 2015

Mahmood Riaz,Gtltrading,the scams et al. - Ops! Ce risiamo con altre minchiate...


A ridaje!...Dopo una purtroppo breve ma salutare pausa,è riapparso il solito avv.Lambrusco che,pensando magari di fare cosa utile o forse solo perchè c'ha preso gusto,ha ricominciato  a diffondere nuove "importanti rivelazioni" su fantomatiche truffe che sarebbero riconducubili al nostro comune amicone Riaz .
Riaz è ovviamente  un truffatore seriale molto pericoloso e su questo non ci piove.Tuttavia,accusarlo "a fortiori",senza il minimo riscontro,di qualsiasi  nefandezza venga commessa al solo scopo di tenere accesi su di lui i riflettori mediatici,è una strategia,a mio avviso un po' cogliona.Mi riferisco alle pittoresche rappresentazioni tipo: "l'onda lunga di Riaz" che aleggerebbe sui mercati finanziari del mondo intero.E 'sti cazzi!... 

Tipico è il caso sloveno della Luxuris,di  cui si è trattato in un precedente post ,dove si è dato dato per scontato,senza peraltro fornire un minimo riscontro fattuale,che il principale responsabile fosse appunto Riaz.Non risponde al vero,come pure si è vociferato, neanche il fatto che i clienti di Luxuris siano convinti che ci sia il pakistano dietro questa storia.In realtà,in Slovenia quasi nessuno,sa chi sia Riaz.
L'unica azione legale a Dubai,degna di questo nome,è stata condotta dalla curatela fallimentare e ha conseguito un risultato assai modesto ($ 300 mila).E' vero che risulta un'altra causa  (peraltro non è neppure una novità perchè è stata iscritta a ruolo l'anno scorso) ma in pratica si è arenata perchè  non ci sono più soldi  negli Emirati. Come al solito però,chi racconta certe storielle,stranamente,ha omesso un piccolo e insignificante dettaglio: le cause sono contro la Luxuris dmcc di giurisdizione UAE e il suo presidente,Marko Gorjanc,non certo nei confronti di Riaz che,ripeto,non c'entra una cippa co 'sta storia fino a prova contraria.
Adesso,è spuntata fuori anche quest'altra fiaba (ussignùr! Pure questa ce mancava...) di uno che sul forum FPA afferma che,secondo lui, potrebbe esserci Riaz dietro Luxuris,senza manco fornire uno straccio di indizio e magari solo perchè Luxuris e Gtl erano entrambe basate  nella Almas Tower.In pratica un grattacielo di ottanta piani e oltre centoquaranta società allocate, che a questo punto,dovremmo ritenere siano tutte riconducibili a Riaz,giusto?...
Ma per qualcuno questo è più che sufficiente per ritenere questo tizio un testimone attendibile e decisivo.Tra l'altro,questo qualcuno,non sapendo manco l'inglese, ricorre alla Google translate che è maccheronica e  a volte incomprensibile.
E per finire in bellezza,Lambrusco insinua che avrei chissà quali oscuri interessi in questa vicenda (mi pare giusto:un po'di dietrologia in questi casi non guasta mai) e sarei pure interessato a capire qual è la fonte da cui provengono tutte 'ste fregnacce (minchia! Anvedi,c'ha pure er pdf...)

Ora,lambrusco è sicuramente una degna persona e comincia pure a starmi simpatico,ma doversi occupare di tutti i suoi cosiddetti "scoop",rischia di diventare uno scassamento di minchia non indifferente.Sì,perchè quello di Luxuris non è che l'ultimo della serie,purtroppo...

Sulla comica della taglia,vabbè,non mi soffermo neanche.Meglio stendere un velo di pietoso silenzio.

Altrettanto bizzarre,erano le notizie che narravano di un Riaz alle Mauritius,pronto ad appestare i mercati con le sue compagnie  fraudolente di brokeraggio.Qualcuno saprebbe dirmi,per cortesia,quali sarebbero questi broker, che ovviamente saranno stati registrati alla FSC (l'ente di regolamentazione finanziaria locale) per poter operare?

Anche i concitati red alert secondo cui Riaz sarebbe una sorta di terrorista islamico della finanza, in procinto di invadere gli USA e l'occidente intero,sono a dir poco stravaganti.
La registrazione del marchio Gtl,peraltro avvenuta la bellezza di sette  anni fa negli States,non significa assolutamente nulla .In molti registrano marchi e loghi negli US,esclusivamente per una maggiore tutela del copyright assicurata dalla common law trademark.Con meno di 500 dollari e nel giro di quattro mesi, chiunque può avere il suo bel marchio registrato presso l'USPTO.
Già!.E dopo che ce fai?...Niente,se ci si limita alla sola registrazione,a meno di non voler aprire una drogheria a Staten Island.
Registrare un marchio negli Usa,è cosa ben diversa dall'avviare un'attività finanziaria,per la quale sono previste norme e requisiti molto stringenti (SEC,NFA,etc.) e nel caso del forex è necessaria una licenza finanziaria CFTC, che come sanno coloro che ne conoscono le regole (io,per lavoro un po' le conosco),è estremamente difficile da ottenere e per uno screditato come Riaz,in pratica è impossibile.


E' anche inesatto che io abbia mai scritto che il truffatore pakistano si sia ritirato in pensione a coltivare la terra e pascolare bestiame,anche se Lambrusco,avrà forse una certa familiarità con queste rispettabili attività.

Ciò che ho semplicemente detto e che finora non è stato smentito dai fatti, è che Riaz dopo la frode australiana ha smantellato in tutta fretta la rete di attività fraudolente destinate al forex.Il pakistano,da circa un anno risulta stabilmente a Lahore in Pakistan dove si occupa,non certo di attività bucoliche come è stato detto con un certo sarcasmo e "fine" umorismo,quanto piuttosto del riciclaggio dell'enorme massa di denaro rubato.Si sposta spesso a Dubai,dove mantiene la residenza e rapporti col suo network di conoscenze ed entrature e dove,secondo alcune indiscrezioni pare stia cercando di acquistare degli uffici per avviare un'attività di business consultant. Tuttavia,dopo la messa in liquidazione della Gtl Trading dmcc,a Dubai non risulterebbero altre attività riconducibili a Riaz,eccetto una vecchia domiciliazione presso un PO box di un virtual office nel distretto di Deira,della divisione export della FarmAll.

La maggior parte dei proventi delle truffe,come già detto,Riaz e la moglie Leila,li hanno investiti nel Punjab,nella Farmhall  e per acquistare proprietà immobiliari e terreni agricoli (su questo argomento prossimamente pubblicherò un post dettagliato).
Una parte del denaro inoltre,sarebbe stata investita da Leila anche nelle Filippine, nell'acquisto di alcune proprietà.
Qui alcuni passi tratti da una corrispondenza privata proveniente da una fonte confidenziale di Dubai.


Con questo non voglio dire che Mahmood Riaz e la moglie Leila abbiano rinunciato alla loro vocazione truffaldina ma solo che,allo stato dell'arte,non emergono elementi fattuali di ulteriori attività fraudolente dopo l'ultima truffa in Australia.
Forse,chi si occupa del caso Gforex,farebbe meglio a mantenere un approccio più sereno e non inutilmente aggressivo e spericolato che rischia di  produrre effetti ridicoli e controproducenti.
E tanto per chiarire una volta per tutte,qui non si vuole screditare nessuno.Al più,potrebbe esserci qualcuno che rischia di screditarsi da solo.Vorrei anche rassicurare che aggiornare in maniera discontinua questo che è sostanzialmente un blog aperiodico non mi costa invero alcuna fatica o noia.Tutt'al più potrebbe costarmi qualche fatica (ma alla fine è anche fonte di ilarità) il dover leggere certe minchiate.

Concludo,sperando di aver chiarito qual è la mia posizione in merito a queste  vicende,fermo restando che,se dovessero emergere evidenze o indizi riscontrabili su altre "iniziative"di Riaz, ne darò notizia.


Promemoria per Lambrusco: sono stato il primo sui social network italiani a diffondere notizie e documentazione della  truffa capricorn fund .
Il primo a dare notizia della truffa Gtl tradeup Australia.
Il primo a diffondere la documentazione sui tormentati rapporti tra Spinardi e Duquette con  Resolute Capital
E più in generale tra i primi a trattare di Gforex,Gtl trading e il loan agreement . 
Per non parlare di Equis,della GlobaTradewaves etc.Basta dare un'occhiata alla data dei post più vecchi.Lambrusco,ha solo ripreso il contenuto dei miei post  e pure le foto.
Vabbè,non voglio fare a gara a chi ce l'ha più lungo,che tanto vinco io,ma almeno evitiamo di diffondere illazioni alla cazzo di cane.Va benissimo metterci la faccia,cerchiamo però di non perderla.