mercoledì 5 agosto 2015

Fraudsters in action:come Mahmood Riaz e Leila Campana truffavano anche i loro soci




Qui trovate un estratto parziale di una corrispondenza privata,depurata con degli omissis e stralciata da riferimenti  a nomi di persone, società e situazioni che per ragioni legali e di privacy non possono essere resi di pubblico dominio.
La lettera contiene la testimonianza di un trader di origine pakistana residente in UK, ex collaboratore di Riaz e di sua moglie Leila all'epoca dei fatti (2008/2012).
Ovviamente,non posso garantire sulla veridicità del contenuto:ognuno giudicherà con la propria testa.La sensazione che ne ho ricavato parlandoci al telefono,è che questo personaggio fosse a conoscenza  di qualcosa di losco,ma che finchè c'era da guadagnare,gli andava bene anche così.Almeno fino al momento in cui Riaz e Leila non decisero di truffare anche lui.
La trovo comunque interessante, perche consente di gettare un'occhiata al  modus operandi  vigente all'interno di quell'ambiente truffaldino dove contano solo le regole del sospetto e del raggiro e i cui protagonisti non si fanno alcun scrupolo di derubarsi anche tra di loro.